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Qualche considerazione prima dell'acquisto

Le porte per interni sono fondamentali elementi d’arredo, in grado di svolgere un ruolo sia puramente funzionale sia da protagonista dell’estetica della casa, definendone in modo dominante lo stile.
Delimitano gli ambienti, rappresentando un punto di separazione e uno schermo sonoro e visivo, ma allo stesso tempo mettono in comunicazione gli spazi, essendo un l’elemento di passaggio. Inoltre, indirizzano lo sguardo orientando i movimenti all’interno della casa. Ecco perché la loro scelta è di primaria importanza in un progetto di ristrutturazione o di nuova costruzione.
Vediamo insieme 7 importanti aspetti da considerare prima dell’acquisto:

  • definire numero e dimensione delle porte, ricordandosi di verificare lo spessore del muro nel quale vanno inserite. Una porta standard misura 60/70/80/90x210 cm, ma per speciali esigenze architettoniche si possono ordinare anche pannelli su misura, che raggiungono altezza anche di 3 metri e larghezza di 110 cm (parliamo di modelli ad un’unica anta. Per larghezze superiori meglio orientarsi su porte a due ante). Lo spessore della parete (solitamente di 10 cm) va considerato nel momento in cui è fuori standard, come nel caso di murature perimetrali e portanti, in quanto questo definirà forma e dimensione dello stipite. Per ovviare a tali situazioni, spesso molto onerose, alcune aziende mettono a disposizione dei propri clienti stipiti telescopici che si adattano a spessori di parete maggiorati;
  • individuare tipologia e verso di apertura e numero delle ante. La scelta del tipo di apertura (a battente, scorrevole, a libro o rototraslante) dipende generalmente da motivi di ingombro. In assenza di situazioni particolari, il modello ad anta battente è sempre valido, nei casi in cui invece si necessita di soluzioni salvaspazio, meglio orientarsi sulle altre tipologie. Il verso di apertura invece incide sulla funzionalità dei singoli ambienti e va relazionato alla posizione sia degli interruttori elettrici che della mobilia presente all’interno della stanza. Il numero delle ante (una, due o tre, ecc.) dipende dalla dimensione del vano di passaggio;
  • scegliere il materiale: legno, vetro, laminato o metallo, o una loro commistione, ecco le soluzioni maggiormente utilizzate. La scelta dipenderà dal risultato estetico desiderato e dall’accostamento con gli altri elementi architettonici e d’arredo presenti;
  • creare precisi abbinamenti di finiture e di cromie con pavimenti e battiscopa. Una moodboard è quello che occorre realizzare per ottenere la perfetta combinazione di materiali e colori. Nelle soluzioni più classiche, il battiscopa può essere la naturale prosecuzione della cornice della porta e anche il pavimento può avere stessa finitura dell’anta. In alternativa, si può giocare con le texture e le nuance, per progetti d’arredo più creativi e di carattere;
  • identificare lo stile e abbinare le porte agli altri arredi presenti, per contrasto o per assonanza. Esistono tantissime porte moderne, classiche e di design che assumono maggior carattere o che scompaiono completamente dalla parete quando vengono analizzate nel contesto d’arredo della casa;
  • non sottovalutare i dettagli (maniglie e ferramenta). Una porta bianca, semplice e lineare, può cambiare completamente stile inserendo una maniglia piuttosto che un’altra, ecco spiegato il potere decisivo degli accessori;
  • analizzare il prezzo. Il consiglio da dare è che, a parità di modello, una volta definiti tutti i parametri della porta, è meglio avere sotto mano più preventivi, per valutare pro e contro di più aziende e rivenditori ed evitare spiacevoli inconvenienti al momento del pagamento. Ricordare inoltre di aggiungere anche il costo della posa in opera, di solito sempre scorporato da quello della fornitura.

Le porte realizzate in legno

La scelta del materiale di una porta da interni è uno dei primi aspetti da considerare durante l’acquisto, data la sua influenza dal punto di vista stilistico ed estetico. E tra tutti i materiali, il legno è di certo il più utilizzato, perché estremamente versatile.
Possiamo distinguere 4 tipologie di porte in legno:

  • in massello, le più robuste ma anche le più pesanti, le più pregiate ma anche le più costose, le più autentiche e le più classiche, ma anche le più delicate da pulire. Il loro punto di forza è la lunga durata nel tempo, ma anche il loro valore. Possono essere scelte in una vasta gamma di essenze: dal castagno al wengé (le colorazioni più scure), dal rovere naturale a quello sbiancato o termotrattato (le più attuali). Possono avere ante lisce o riccamente decorate con bugne o lavorazioni al pantografo, per venire incontro ad esigenze di stile classico e moderno;
  • tamburate: leggere e indeformabili, ecologiche e facili da lavorare, dall’ottimo rapporto qualità prezzo, presentano un’anima interna in cartone a nido d’ape, circondata da un telaio perimetrale in massello e un rivestimento in fogli di legno impiallacciato incollati su un pannello in MDF;
  • in essenza. Sia che le porte siano in legno massello o in tamburato, possiamo sceglierle all’interno di un ricco ventaglio di essenze; ecco le più comuni: rovere in varie sfumature e lavorazioni, noce e abete, castagno e pino. La presenza del legno naturale, costellato da venature e nodi, dona carattere agli ambienti e merita maggiore attenzione nel progetto d’interior design rispetto ad una finitura laccata, più semplice da gestire cromaticamente;
  • laccate: lucide, opache o a poro aperto (in cui vengono lasciate a vista le venature). Sono le più moderne e facili da abbinare. Le più versatili sono di certo quelle laccate bianche, da personalizzare con speciali lavorazioni dell’anta o con particolari maniglie o pomelli.

Parliamo ora di prezzi! Il costo di una porta in legno è molto variabile:
  • Quelle grezze in massiccio (da rifinire con tecniche fai da te), proposte nella misura standard e con apertura a battente, hanno un prezzo base di circa 250,00 euro.
  • Quelle realizzate nelle essenze più pregiate hanno un valore che varia da 500,00 a 1.000,00 euro.
  • Le tamburate laccate invece abbracciano un range che va da 300,00 a 700,00 euro.

I vantaggi delle porte in laminato

Le porte in laminato rappresentano circa l’80/90% del mercato attuale, sono dunque molto ricercate, questo per tutta una serie di vantaggi che le caratterizza. Ma prima di scendere nel dettaglio dei loro punti di forza, andiamo a definire nello specifico questa tipologia.
Una porta in laminato è una porta tamburata rivestita con un sottile pannello di materiale sintetico (composto da fogli di carta incollati tra loro e impregnati con resine), che può assumere qualsiasi aspetto estetico, imitando i più diversi materiali naturali. Attualmente la lavorazione del laminato si è molto evoluta, raggiungendo gradi di resistenza molto elevati e risultati estetici sorprendenti. Abbiamo così svelato già alcune prerogative di questo materiale. Andiamo dunque ora a sottolineare i vantaggi delle porte laminate:

  • inattaccabili ai batteri e alla polvere, sono facili da pulire e difficili da sporcare;
  • impermeabili, risultano adatte anche ad ambienti umidi come bagni, cantine, cucine;
  • leggere e resistenti a: usura, graffi, urti e abrasioni, sono perciò durature nel tempo;
  • esteticamente accattivanti, possono presentare una superficie tridimensionale oltre che liscia, per riprodurre maggiormente l’aspetto dei materiali naturali;
  • personalizzabili e realizzabili su misura;
  • economicamente vantaggiose e caratterizzate da un ottimo rapporto qualità/prezzo. Un modello standard ha infatti un costo d’acquisto che parte da 100,00 sino a 500,00 euro.

Attualmente le più belle porte in laminato sono quelle che imitano in modo sorprendente l’estetica del vero legno.

Leggerezza visiva con le porte in vetro

Quando è necessario separare e al contempo mettere in comunicazione due ambienti della casa, l’idea vincente è quella di adottare porte in vetro. Il vetro difatti garantisce passaggio di luce e permette infinite possibilità decorative ed estetiche. Abbinato al legno o al metallo, il cristallo (solitamente un vetro di sicurezza temperato) può presentarsi sull’anta sotto forma di sottili tagli verticali dal look moderno, o con forme geometriche e ritmate, ma anche con superfici arcuate e sinuose, sia in variante liscia che decorata, con effetti materici o grafici, sia in versione satinata che trasparente o laccata, ma anche specchiata o sabbiata.
Abbiamo appena visto quindi due aspetti delle moderne porte con vetro: l’attraversabilità alla luce e la valenza estetica. Vediamo ora quando optare per questa scelta:

  • per illuminare ambienti ciechi, tipo disimpegni e corridoi. Non a caso le ritroviamo come tipico elemento separatore tra la zona notte e la zona giorno;
  • per dividere funzionalmente senza però separare un open space, pensiamo ad esempio a cucina/soggiorno o a sala da pranzo/living, soprattutto quando si presentano sotto forma di pareti divisorie vetrate a tutt’altezza e dotate di ampie aperture scorrevoli. In questo caso creano uno spazio in più all’interno dell’ambiente. Qualche esempio? Per ricavare un angolo studio nel living, per delimitare una sala riunioni all’interno di un ufficio, per ricreare una cabina armadio in camera da letto.

Le porte in vetro, come accennato, possono presentare parti strutturali in altri materiali assumendo stili del tutto differenti:
  • i modelli intelaiati più moderni mostrano profili metallici molto sottili che regalano all’anta un aspetto vintage e industriale. Perfetto in questo caso l’abbinamento con il vetro retinato;
  • le versioni “a tutto vetro”, prive di profili e realizzate completamente in cristallo, hanno un mood pulito ed essenziale; la porta, se trasparente, sparisce completamente alla vista;
  • più classica è invece l’accoppiata legno-vetro, sia quando questo è in massello o in laminato.

Anche gli accessori meritano una menzione speciale. Sono infatti tante e diverse le maniglie e la ferramenta da associare all’anta vetrata: maniglioni e pomelli, maniglie a filo (nelle porte scorrevoli), serrature magnetiche, disponibili in finitura cromata o satinata, ottonata o color titanio, oppure nelle attuali vesti: dorata, ramata, bianca e brunita.

Porte a battente, le più diffuse

Un modo per classificare le porte interne è distinguerle in base al sistema di apertura: a battente, scorrevole, rototraslante, a libro, a bilico, ecc.
Le più richieste e versatili sono quelle a battente, che si aprono a spingere o a tirare e che nell’essere movimentate compiono un arco ideale a terra con raggio pari alla larghezza dell’anta. La rotazione avviene attorno ad un asse verticale rappresentato dal telaio fisso in cui sono posizionate le cerniere. Il pannello della porta, una volta aperto, avrà un suo ingombro ben definito all’interno della stanza, vincolando arredi e funzionalità dell’ambiente. È necessario quindi in fase progettuale valutare bene l’intralcio della porta in pianta per decidere la sua ampiezza e dove posizionare l’arredamento. Altro fattore da analizzare? Il senso di apertura, se destro o sinistro, in base alla comodità e alla preesistenza dell’impianto elettrico.
La tipologia di porta a battente più attuale è quella che presenta:

  • cerniere a scomparsa (in cui la ferramenta è “annegata” all’interno dello spessore della porta, risultando invisibile a prima vista);
  • anta a filo muro, ovvero completamente complanare alla parete;
  • serratura magnetica, che permette di chiudere l’anta in modo preciso, silenzioso e con il minimo sforzo;
  • maniglia di design, bella ed ergonomica, da scegliere tra versioni completamente a scomparsa integrate nel pannello o al contrario particolarmente vistose e accattivanti;
  • finitura in legno laccato (in uno dei colori di tendenza), oppure in essenza di rovere;
  • boiserie integrata nella porta (a tutt’altezza o a mezza altezza), composta da pannelli decorativi fissati alla parete che sostituiscono sia la tipica cornice perimetrale che il battiscopa e vestono in modo personalizzato la stanza, donandole un design sofisticato. L’anta a filomuro è posta al centro dei pannelli ma sparisce alla vista data l’omogeneità della finitura.

Disponibili in un vasto repertorio di dimensioni standard e non, di finiture, tipologie di installazione e accessori, è difficile definire univocamente il prezzo di una porta a battente. Possiamo difatti passare da appena 100,00 euro (finitura grezza, dimensioni standard) a più di 1.000,00 euro (per prodotti personalizzati, magari accessoriati con pannelli vetrati o installati a filo muro).

Poco ingombro con le porte scorrevoli

Le porte scorrevoli nascono per risolvere problemi di spazio interni, dato che il loro ingombro di movimentazione all’interno delle stanze è pari a zero, difatti si aprono e si chiudono traslando parallelamente al muro, un vero vantaggio quando parliamo di ambienti di piccole dimensioni come bagni, ripostigli e locali di servizio.
Possiamo però distinguere due grandi tipologie:

  • scorrevoli interno muro, dette anche a scomparsa. Sono dotate di controtelai incassati nella parete e per istallarle occorre intervenire con opere murarie, andando a demolire in fase di ristrutturazione una quota di parete pari almeno alla larghezza dell’anta. Ciò permette di inserire nel muro (in mattoni o in cartongesso) il controtelaio della porta (un cassonetto metallico che diventa sede dell’anta quando questa è aperta, composto da: binario superiore, carrello e battuta, e che rappresenta l’elemento tecnico più importante). Per questo va scelto con attenzione, evitando i modelli più scadenti. Il consiglio infatti è quello di scegliere un prodotto molto robusto e resistente, che non crei crepe nell’intonaco, facile da istallare e che permetta un movimento fluido e leggero dell’anta. Altro suggerimento da dare in caso di ristrutturazione è quello di verificare prima delle demolizioni eventuali impedimenti di tipo impiantistico, come la preesistenza di tubazioni idrauliche o fili elettrici, che nel caso andrebbero spostati, complicando ancor di più l’installazione. Va ricordato poi che, in corrispondenza del controtelaio va evitata l’istallazione a parete di quadri, stampe, mobili sospesi o altri arredi da agganciare a muro, che possono impedire il perfetto scorrimento interno dell’anta. I prezzi? A partire da 400,00 euro per un’anta in laminato munita di controtelaio, da aggiungere poi è il costo d’istallazione. Le variabili economiche più incisive sono di certo il materiale di finitura dell’anta e la tipologia di porta (classica o a filo muro), che possono far lievitare il costo a più di 1.000,00 euro;
  • scorrevoli esterno muro, che appunto traslano esternamente alla parete grazie ad un apposito binario superiore fissato, posto in corrispondenza dell’architrave della porta, disponibile in una grande varietà di forme e tipologie più o meno ingombranti. Il loro vantaggio è quello di non richiedere opere murarie significative, se non quelle che riguardano la rifinitura del vano porta, privo in questo caso di coprifili e telai a vista. Il loro punto di forza è l’alto valore estetico, poiché sono in grado di arricchire di fascino ogni ambiente, dando il meglio di sé quando si presentano nelle versioni su misura, con altezze e larghezze maggiorate. Le più belle? Quelle a tutt’altezza (con binari ancorati a soffitto), che diventando dei veri e propri tagli architettonici dal forte impatto visivo. Ma quando sceglierle? Sono da preferire nella zona giorno, per mettere in comunicazione cucina e soggiorno ad esempio, o per separare il living dalla zona notte. Altro utilizzo è quello nelle cabine armadio in camera da letto. Le più affascinanti e decorative sono quelle con binari a scomparsa e pannello totalmente in vetro, esteticamente minimali e pulite ma capaci di garantire giochi infiniti di luce e riflessi. Quando non è possibile fissare a parete o a soffitto il binario, come in presenza di un controsoffitto in cartongesso, si può optare per speciali soluzioni con binario a terra.

Le porte a libro e rototraslanti

Le porte a libro sono dette anche porte pieghevoli, poiché l’anta si apre piegandosi su sé stessa, ciò consente un ingombro inferiore all’interno della stanza rispetto alla tradizionale apertura a battente. Possono aprirsi verso l’interno o l’esterno del vano, ma anche verso destra o sinistra, in base alle necessità abitative e a come sono strutturati gli spazi.
Sono meno comuni di altre, ma vanno preferite quando nei piccoli ambienti non è possibile istallare né una porta scorrevole né tantomeno una a battente. Hanno però un difetto, se così vogliamo chiamarlo: rimanendo l’anta impacchettata nel vano della porta, la luce netta di passaggio si riduce di circa 10 cm. Facciamo un esempio: se abbiamo una porta da 80 cm, lo spazio libero per passare da una stanza all’altra si abbassa a 70 cm. Un fattore da tenere a mente in termini di funzionalità, analizzandone pro e contro in fase di progetto.
Di queste porte salvaspazio ne esistono due tipologie, in base alle caratteristiche del pannello:

  • asimmetriche: l’anta non è “tagliata” a metà dalle cerniere, ma lateralmente e aprendosi quota parte del pannello utilizza spazio all’interno della stanza e la restante quota va ad ingombrare l’esterno. La maniglia è posta all’estremità come nelle porte a battente;
  • simmetriche: il pannello è diviso perfettamente a metà e la maniglia ad incasso non si trova ad uno dei due lati ma al centro, per facilitare l’apertura. Questa tipologia evita che l’anta ingombri in entrambi i lati della stanza.

Un’altra porta salvaspazio è quella a bilico, con sistema di apertura rototraslante. Il suo aspetto somiglia a quello di una porta a battente (per forma dell’anta e della maniglia a leva) ma il sistema di apertura è molto diverso. Il pannello infatti è apribile da entrambi i lati, poiché durante la movimentazione questo ruota e trasla al contempo, per mezzo di un perno e di un meccanismo speciale, pratico e semplice da utilizzare. L’ingombro rispetto ad una a battente diminuisce di circa il 60%, mentre la luce di passaggio si riduce di 7 cm. Unico neo è la chiusura, che essendo priva di battuta, risulta meno stabile e precisa. Come nel caso nelle pieghevoli, una volta aperta, l’anta occupa spazio sia dentro che fuori la stanza, fattore che va valutato in fase di scelta.
Una particolare tipologia di porta rototraslante è quella a raso muro. Si tratta di un modello molto ad effetto e utilizzato quando l’anta ha dimensioni importanti. Ad un primo sguardo, quando la porta è chiusa, questa risulta come un semplice, pulito e mimetico taglio nel muro. L’anta poi è generalmente rifinita come la parete, non a caso è spesso realizzata in cartongesso, per essere poi, in fase d’opera, totalmente personalizzata. Quando la luce di passaggio è molto ampia, il perno che consente la rototraslazione è posto al centro, per facilitare l’apertura e ottimizzare gli ingombri.

Vantaggi e usi possibili delle porte filomuro

Sono tra le soluzioni d’arredo più attuali e di design e, grazie alle loro speciali caratteristiche strutturali, risultano perfettamente integrate alla parete, rappresentandone un elemento di continuità, stiamo parlando delle porte a filo muro, dette anche raso muro.
La loro prerogativa principale è l’assenza di parti accessorie a vista, ovvero la mancanza di stipiti, cornici, cerniere e telaio perimetrale.
Eccone alcuni usi, vantaggi e anche svantaggi:

  • possono essere “dotate” di qualsiasi tipo di apertura: a battente, a scomparsa, a bilico e realizzate in qualsiasi materiale (vetro, legno, laminato, cartongesso);
  • sono porte generalmente più costose di altre, anche in termini di posa in opera, che va fatta a regola d’arte, perché l’anta deve risultare perfettamente complanare al muro. Questo infatti, non presentando controtelai, va rifinito al millimetro da mano d’opera esperta;
  • rappresentano un elemento di alto design, grazie all’assenza di cornici e telai, risultando esteticamente pulite e rigorose;
  • risultano ideali quando si desidera creare un progetto d’interior che punti all’essenzialità e al minimalismo, dato che l’anta può essere rifinita come la parete (medesimo colore, decorazione o carta da parati), mimetizzandosi in modo sorprendente;
  • possono essere rivestite anche con finiture innovative: gres, metallo, microcemento, metacrilato, pelle, per progetti di alto valore estetico;
  • essendo “invisibili” rendono meno percepibili i passaggi, sono perfette quindi per dare accesso ad ambienti secondari (ripostigli o dispense), ma anche quando a distanza ravvicinata sono presenti più stanze (pensiamo ad esempio ad un piccolo corridoio che dà accesso a molti ambienti);
  • possono essere integrate a moderne boiserie a tutt’altezza, creando una parete davvero accattivante e scenografica;
  • nei modelli scorrevoli a scomparsa possono essere prive di tradizionali maniglie, risultando ancora più impercettibili, in quanto dotate di maniglie incassate nell’anta o di motore e pulsantiera per un’apertura automatica;
  • sono realizzabili anche in versione REI tagliafuoco, che le rende appetibili anche nei contesti contract;
  • nella versione standard l’anta risulta a filo muro solo da un lato, ma esistono anche varianti evolute in cui il pannello è spesso circa 100 mm, risultando così complanare da entrambi i lati (ciò è applicabile solo nei sistemi a battente e rototraslanti).